Custodire la memoria del passato, e ripercorrere materialmente alcuni tra i più importanti momenti della storia religiosa di Calitri sono i principali fini cui tende l’esposizione di oggetti sacri ospitata nella grande sala-cripta della Chiesa dell’Immacolata Concezione.
Il visitatore, aggirandosi fra gli scaffali in legno, potrà ammirare gli antichi candelabri in ottone e gli arredi d’altare nel corso degli anni rimpiazzati da pezzi nuovi più funzionali, le antiche pianete e i camici finemente ricamati, delle statuine settecentesche di scuola napoletana, le preziose reliquie di santi.
La vecchia cassetta in cui si riponevano i voti segreti durante l’elezione del priore e delle altre cariche dell’Arciconfraternita, suggerirà l’ispirazione per fare un affascinante salto nel passato, ed allora sembrerà di potersi affacciare alla finestra della casa di via Salita Ospedale da cui è stata scattata la foto della processione del 1924, nel momento in cui tutti si fermarono per mettersi in posa: l’arciprete Don Antonio Cestone al fianco del priore Giambattista BemIli, Don Giuseppe Toglia (allora padre spirituale della Congrega) fra le due guardie in uniforme, e l’altro personaggio con la divisa fascista, vicino ai portantini tesi nello sforzo di sorreggere il peso, ma sorridenti, fino ai questuanti con la “guantiera” delle offerte.
La fila di banconote, che nella foto pende dalle braccia della stupenda statua, fa pensare alla prodigalità dei calitrani, testimoniata dall’elenco, che ritroviamo nell’esposizione, delle persone che offrirono le loro cose più preziose per la ricostruzione della chiesa dopo il terremoto del 1910, insieme alle donazioni dei calitrani emigrati in America.
Verrà alla mente la più recente ricostruzione della chiesa, e il suo aspetto precedente al terremoto del 1980, rievocato dalle piccole tele dipinte a grottesche e a figure femminili allegoriche che ne ornavano alcune pareti.
Non si potrà fare a meno di ammirare le tre antiche campane, specialmente la più grande e più lavorata, la cui lunga iscrizione ci dice essere dell’Abbazia ricostruita di S. Maria in Elce.
E’ questo un solo esempio dei tanti percorsi che si possono fare nel mondo dei ricordi e della storia di Calitri, partendo dall’osservazione diretta di quegli oggetti, che già solo per questa facoltà che li caratterizza, hanno un valore incommensurabile. A questo si deve aggiungere poi l’alto pregio artistico legato alle abilità manifatturiere di antichi artigiani.
Sempre nella sala-cripta è possibile ammirare un bellissimo presepe che ha come sfondo l’antico castello di Calitri.
Testi a cura della
dott.ssa Concetta Zarrilli