Il Sentiero della Cupa

Agli inizi del Novecento, lungo un ripido costone , nella parte est del territorio di Calitri, fu costruita una mulattiera che consentiva di raggiungere i poderi nelle contrade di Cortino e piano dei Monti. Furono impiegate, per la pavimentazione, le pietre estratte dal vicino torrente Cortino e, per i muri di sostegno, quelle estratte dalle cave della zona del Tufiello. Per quell’epoca, la scorciatoia consentiva un enorme risparmio di tempo e rendeva transitabile l’area anche nei periodi invernali, quando le strade in terra battuta, per il cattivo tempo, erano impraticabili. Quella strada era un esempio di lavoro duro e tenace, ma anche di rispetto per la natura, perché non sottraeva ad essa niente che non fosse necessario per rendere la fatica degli uomini meno gravosa. Il sentiero scendeva tra le querce, i pioppi, gli olmi, la robinia, la ginestra ed il biancospino.

Quelli che lo percorrevano, quando non erano esausti per le fatiche dei campi, odoravano il profumo dei fiori e delle siepi, mai pensando che un giorno avrebbero potuto transitarlo con altri intenti. Da allora molto tempo è trascorso; a Calitri non si vedono più asini o muli, pochi vanno in campagna per quella strada, qualcuno si avventura perché non ha voglia di guidare una macchina. Resta nella memoria di molti una strada che non era solo duro lavoro, ma anche conoscenza e rispetto per la natura e voglia di riscatto per una vita migliore. La severa bellezza di quella strada ha indotto i Calitrani a restaurare quel tragitto, portando via l’erba e la terra che hanno sotterrato le pietre e trafitto i muri, cospargendo di profumi di biancospino, ginestra, robinia, la valle di Cortino. Le acque del torrente continueranno a levigare quei ciottoli, sicuri che nessuno più li poserà su altre strade cariche di ricordi.

 

Il sentiero, denominato in gergo via della Cupa, collega la periferia del centro abitato di Calitri,con il ponte sul torrente Cortino, attraverso un percorso caratterizzato da tratti tortuosi ed in pendenza, lastricato con pietre di vario taglio. Fu utilizzato come mulattiera già nei primi anni del ‘900 e fino agli anni ’60 per raggiungere i campi di Cortino e Piano dei monti. Oggetto di aneddoti che appartengono alla cultura popolare, per via delle ipotetiche apparizioni di una bambina dalla scura carnagione (da qui la denominazione “via ‘r la Cupa”), offrendo dal punto di vista paesaggistico, un suggestivo percorso nel verde e scorci panoramici, è cerniera naturale, insieme all’altro tratto conosciuto come strada vicinale della Nocella, tra il monte Calvario, l’area boscata del Pascone ed i quartieri del paese. Il progetto prevede il ripristino dell’antica pavimentazione (sel’c) costituita da gradoni in pietra squadrata e ciottoli di fiume, il recupero della muratura di contenimento a secco, il consolidamento delle scarpate con palizzate di legno e talee, la regimentazione delle acque meteoriche lungo la strada vicinale della Nocella, la piantumazione di essenze autoctone, l’utilizzo di parapetti di legno lungo i tratti più acclivi e la realizzazione di tre aree di sosta, attrezzate con cestini portarifiuti, panche e cartelloni di legno, che informeranno sul tipo di vegetazione presente nelle aree agricole circostanti.

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